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AIDANEWS rivista culturale

~ Fondata a Ginevra nel 1994

AIDANEWS rivista culturale

Archivi Mensili: gennaio 2015

Padova: Ferdinando Sandi, maestro del gioiello d’arte in mostra ai Musei Civici

30 venerdì Gen 2015

Posted by artediritto in Mostre d'arte

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Eleganza e preziosità gioiello italiano, Ferdinando Sandi, Musei Civici Eremitani

Invito per inaugurazione della mostra – Ferdinando Sandi: Eleganza e preziosità nel gioiello italiano – Venerdì 6 febbraio 2015, ore 17.30, Musei Civici agli Eremitani , Padova.
Padova vanta una lunga tradizione orafa con nomi di primaria importanza che nel corso del tempo hanno forgiato vere e proprie opere d’arte di altissimo valore. Tra questi Ferdinando Sandi alla cui maestria l’Amministrazione Comunale desidera rendere omaggio. E’ una mostra che offre una  testimonianza complessiva di una raffinata cultura e di un sicuro talento creativo, di uno fra i più apprezzati orafi padovani, attraverso l’esposizione di oltre duecento gioielli di mirabile fattura.

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Premio Campiello: Ilvo Diamanti presidente della 53 edizione

30 venerdì Gen 2015

Posted by artediritto in Cronaca

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Ilvo Diamanti, Premio Campiello, Roberto Zuccato

Ilvo Diamanti

Ilvo Diamanti

Entrano nella Giuria anche Federico Bertoni, docente di critica letteraria e letterature comparate, e Chiara Fenoglio, studiosa di letteratura italiana. Il 29 maggio a Padova si svolgerà la selezione della cinquina finalista, il 12 settembre a Venezia la proclamazione del vincitore. Al via la 53^ edizione del Premio Campiello, che quest’anno avrà come presidente della Giuria dei Letterati il politologo e saggista Ilvo Diamanti. «Una peculiarità del Premio Campiello è quella di scegliere ogni anno per la guida della Giuria dei Letterati una personalità di spicco della cultura, non legata direttamente alla letteratura», dichiara Roberto Zuccato, Presidente della Fondazione il Campiello e di Confindustria Veneto. «Una scelta voluta sia per garantire autonomia e trasparenza al Premio, sia per creare nuove contaminazioni tra mondo letterario e altre forme di cultura, arte e scienza. Ilvo Diamanti è uno degli intellettuali italiani più autorevoli, sempre in grado di offrire un punto di vista originale attraverso le sue analisi magistrali sulle trasformazioni della società e della politica. Siamo certi che saprà coordinare con autorevolezza e rigore i lavori della Giuria nel delicato compito di selezionare le cinque opere finaliste». Ilvo Diamanti commenta: «Sono molto onorato e felice di poter presiedere la Giuria dei Letterati del Premio Campiello. Da oltre cinquant’anni il Premio rappresenta uno degli eventi culturali di maggior impatto sulla società e, come studioso, mi ha sempre interessato perché propone un singolare crocevia fra impresa, lavoro e cultura.  La letteratura, inoltre, offre uno sguardo curioso e rivelatore sulla società e i suoi attori. Io ne ho spesso ricavato spunti e chiavi di lettura per comprendere i mutamenti socio-politici, da prospettive non scontate e im-previste. Il compito che mi è stato assegnato è di grande responsabilità ma anche di grande prestigio. Io cercherò di svolgerlo al meglio».

Ginevra-HEI: le conferenze internazionali di febbraio

29 giovedì Gen 2015

Posted by artediritto in Istruzione, Formazione

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cambiamenti climatici, Ebola, Euro crisi, IUHEI Ginevra, Philippe Burrin, Ricchezza

Il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, veduta aerea

Il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra

IUHEI Up coming Events
Wednesday 04 February – Friday 06 February 2015
Luxury in a VUCA World
4th Sustainable Luxury Forum.
Thursday 05 February 2015, 16:00 – 18:30
Ebola and the Security Sector: Opportunities and Limits of Security Sector Engagement in Global Health Crises
Organised by the Global Health Programme, the Institute and the Geneva Centre for the Democratic Control of Armed Forces.
Thursday 05 February 2015, 18:00
Le maintien de la paix dans la région des Grands Lacs : Perspectives et opportunités
Panel avec la Conférence Internationale pour la région des Grands Lacs (CIRGL).
Tuesday 17 February 2015, 18:00 – 20:00
The Politics of the Euro Area Crisis and the ECB
Athanasios Orphanides, Professor at the M.I.T Sloan School of Management.
Tuesday 17 February 2015, 18:30 – 20:00
Climate Change and Health: Climate Change Policy’s Silver Lining for Global Health
Jonathan Patz, Visiting Fellow, Global Health Programme.

Wednesday 18 February 2015, 17:00

DIFRET
Ciné ONU Geneva.
Followed by a debate on the issues of discrimination and violence against women.

Employment Opportunities

– Program Director, Austin Africa-Asia Agricultural Enterprise Pro Bono Program, Geneva, Switzerland
Access our Career Service job platform to view recent offers using the following: AlumniJobs / 6umQhE75

Monsieur Philippe Burrin, directeur de l'UHEI de Genève

Monsieur Philippe Burrin, directeur de l’UHEI de Genève

Depuis ses origines à l’époque de la Société des Nations, notre Institut a acquis une réputation mondiale dans la préparation aux carrières internationales. Nous voulons renforcer cette réputation à la fois en bâtissant sur la tradition et en cultivant l’innovation, mais encore et surtout en assurant le succès professionnel de nos diplômés, qu’ils se dirigent vers le service public, le secteur privé ou le secteur à but non lucratif. Leur parcours doit attester la réussite d’une formation qui combine rigueur intellectuelle et lien avec la pratique et veut donner la capacité de produire le meilleur impact possible sur la vie du monde.

GRADUATE INSTITUTE OF INTERNATIONAL AND DEVELOPMENT STUDIES
PO BOX 136 – 1211 GENEVA 21 – SWITZERLAND – Tel. +41 22 908 57 00 – http://graduateinstitute.ch  

Verona: Lü Jia dirige l’Orchestra e Coro dell’Arena. Commemorazione vittime Olocausto

29 giovedì Gen 2015

Posted by artediritto in Cronaca

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Finzi, Lü Jia, Stravinsky, Teatro Filarmonico di Verona, Vittime Olocausto, Čajkovskij

–I Jia Lu

Terzo appuntamento sinfonico 2015, Teatro Filarmonico, direttore Lü Jia alla guida di Orchestra e Coro dell’Arena di Verona

 

FINZI, STRAVINSKY E ČAJKOVSKIJ PER IL TERZO CONCERTO AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

VEN 30 GEN ORE 20.30
SAB 31 GEN ORE 17.00
terzo appuntamento sinfonico del 2015 al Teatro Filarmonico con il direttore Lü Jia alla guida di Orchestra e Coro dell’Arena di Verona.

La serata, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, a commemorazione delle vittime dell’Olocausto e per ricordare i 70 anni dalla liberazione del lager di Auschwitz-Birkenau presenta in apertura due composizioni del musicista di origine ebrea Gerald Finzi, mai eseguite al Filarmonico dalle compagini artistiche della Fondazione: Romance per archi op. 11 e Introit for Solo Violin & Small Orchestra op. 6, che vede a dialogo con l’orchestra il primo violino areniano Peter Szanto. Il concerto prosegue quindi con la Sinfonia di Salmi di Igor Stravinsky, eseguita dal Coro dell’Arena, e si conclude con la Sinfonia n. 4 op. 36 in fa minore di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Il concerto replica sabato 31 gennaio alle ore 17.00.
La proposta sinfonica di fine mese presenta un artista poco frequentato dai teatri italiani, Gerald Finzi. Del compositore inglese vengono proposte due opere giovanili: una breve composizione per orchestra d’archi del 1928, Romance per archi op. 11, e «un breve lavoro che ha il carattere di un movimento concertante, con un accompagnamento orchestrale che ha un’importanza quasi pari alla parte del violino solista». Così dichiara lo stesso Finzi introducendo la partitura di Introit for Solo Violin & Small Orchestra op. 6, di pochi anni precedente alla Romance ma revisionata più volte, sia dieci anni dopo la prima stesura del 1925 che nel 1942.
Segue l’entrata in scena del Coro areniano preparato dal M° Vito Lombardi per l’esecuzione della Sinfonia di Salmi (Symphonie de Psaumes) di Stravinsky: un «tutto organico» che compone una sinfonia non conforme ai differenti schemi codificati dall’uso, «un’opera dal grande sviluppo contrappuntistico» che utilizza un organico corale e strumentale nel quale i due elementi sono posti allo stesso livello, «senza alcuna predominanza dell’uno sull’altro», come racconta il compositore nella sua biografia. La Sinfonia di Salmi nasce sui versetti dei Salmi n.38, n.39 e n.150 della versione latina delle Vulgata ed è la prima opera importante in cui Stravinsky affronta il tema religioso.
Conclude l’esecuzione della Sinfonia n. 4 op. 36 in fa minore di Čajkovskij. Velatamente dedicata alla baronessa Nadežda von Meck, più che un vero e proprio programma extramusicale, la Quarta Sinfonia illustra una successione di stati d’animo che possono essere associati alle diverse situazioni espressive evocate nel corso della partitura, come Čajkovskij descrive nella lettera indirizzata all’amica all’indomani della prima esecuzione. Il primo movimento si delinea come una riflessione sull’ineluttabile forza del Fato che incombe sull’esistenza umana, nel suo «costante alternarsi di aspra realtà, di sogni evanescenti, di fuggevoli visioni di felicità»; l’Andantino «esprime un’altra fase di sofferenza; è la malinconia che ci invade a sera, allorché siamo soli»; il terzo movimento «non esprime sensazioni definite; è piuttosto una successione di capricciosi arabeschi», su cui l’immaginazione costruisce visioni di «contadini un po’ ebbri», canzoni di strada e cortei militari. Infine, nel quarto movimento prendono vita, in contrapposizione al dolore individuale, «una festa rustica» e la gioia del divertimento collettivo, su cui ancora una volta incombe il richiamo del Fato «che riappare a ricordarti di te stesso».
biglietteria@arenadiverona.it
Call center 045 8005151 – www.arena.it

‘procul, o procul este, profani

29 giovedì Gen 2015

Posted by artediritto in Istruzione, Formazione

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Eneide, Expo, Lontano state, profani, Regione Veneto, Villa Contarini, Virgilio

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Sala dei Baccanali, Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd)

Libro 6, vv. 236-263
Traduzione della Versione “Libro 6, vv. 236-263” di Virgilio

Testo Originale Latino

His actis propere exsequitur praecepta Sibyllae. spelunca alta fuit vastoque immanis hiatu, scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris, quam super haud ullae poterant impune volantes tendere iter pennis: talis sese halitus atris faucibus effundens supera ad convexa ferebat. [unde locum Grai dixerunt nomine Aornum.] quattuor hic primum nigrantis terga iuvencos constituit frontique invergit vina sacerdos, et summas carpens media inter cornua saetas ignibus imponit sacris, libamina prima, voce vocans Hecaten caeloque Ereboque potentem. supponunt alii cultros tepidumque cruorem succipiunt pateris. ipse atri velleris agnam Aeneas matri Eumenidum magnaeque sorori ense ferit, sterilemque tibi, Proserpina, vaccam; tum Stygio regi nocturnas incohat aras et solida imponit taurorum viscera flammis, pingue super oleum fundens ardentibus extis. ecce autem primi sub limina solis et ortus sub pedibus mugire solum et iuga coepta moveri silvarum, visaeque canes ululare per umbram adventante dea. ‘procul, o procul este, profani,’ conclamat vates, ‘totoque absistite luco; tuque invade viam vaginaque eripe ferrum: nunc animis opus, Aenea, nunc pectore firmo.’ tantum effata furens antro se immisit aperto; ille ducem haud timidis vadentem passibus aequat.

Traduzione Italiana

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La sala dei Baccanali in villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd)

Compiuti questi riti, presto esegue comandi della Sibilla. Vi fu una profonda spelonca ed enorme per il vasto abisso, rocciosa, protetta da una nera palude e da ombre di boschi, sopra la quale nessun volatile poteva impunemente volgere il volo con l’ali: tale alito, esalando da nere bocche, si portava alla volta celeste. (Da ciò i Greci chiamarono il luogo col nome di A(v)orno!) Qui la sacerdotessa anzitutto pose quattro giovenchi, neri sul dorso, e versò vini sulla fronte e prendendo, in mezzo alle corna, un ciuffo di peli li pone sui sacri fuochi, come prime offerte, chiamando a voce Ecate potente nel cielo e nell’Erebo. Altri affondano i coltelli e raccolgono con tazze il tiepido sangue: Lo stesso Enea sgozza con la spada un agnello di nero mantello, per la madre delle Eumenidi, alla grande sorella e per te, Proserpina, una vacca sterile. Poi abbozza per il re Stigio altari notturni e pone sulle fiamme intere viscere di tori versando olio grasso, mentre le offerte ardono. Ecco dunque, alla soglia del primo sole e sul sorgere, il suolo muggire sotto i pedi, i gioghi delle selve cominciarono a muoversi e sembrò che cagne ululassero nell’ombra, all’arrivo della dea. “Lontano, oh, lontano state, profani, grida la profetessa, allontanatevi da tutto il bosco: tu affronta la via e dal fodero sguaina la spada: adesso è necessario il coraggio, Enea, un cuore saldo, adesso”. Detto solo questo, furente si gettò nell’aperta spelonca. Egli con passi non timidi eguaglia la guida che avanza.

Emozioni, gusto e scienza: connessione tra alimentazione e corpo umano

28 mercoledì Gen 2015

Posted by artediritto in Istruzione, Formazione

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Alessandro Negrini, alimentazione e corpo umano, Cecilia Invitti, Dante Martinelli, Fabio Pisani, Robin Yickle

salute-e-cibo-dettaglio(di Jeanne Belhumeur)
Giovedì 15 gennaio a Milano il Padiglione Svizzero ha presentato il progetto che verrà ospitato all’interno degli spazi espositivi nel corso dell’Esposizione Universale, dal 1 maggio al 31 ottobre. Alla conferenza intitolata “L’alimentazione e le sue verità. Emozioni, gusto e scienza”, hanno preso parte Dante Martinelli, Commissario Generale della Svizzera per Expo Milano 2015, Robin Tickle, Head of Corporate media relation Nestlé Global, Cecilia Invitti, rappresentante dell’Istituto Auxologico Italiano, oltre a Fabio Pisani, chef con Alessandro Negrini del ristorante “Il Luogo di Aimo e Nadia”, coinvolto nella presentazione per mostrare, attraverso la preparazione di un piatto, come i sensi e le emozioni entrino nella realizzazione di una ricetta. La mostra interattiva indaga la relazione tra persona e cibo e spiega i motivi per cui mente e corpo interagiscono allo stimolo del cibo. Perché proviamo piacere a mangiare? Un gesto quotidiano e scontato, quello del mangiare, che nasconde in realtà segreti meccanismi, la conoscenza dei quali ci aiuterebbe a correggere le nostre abitudini alimentari e… il nostro patrimonio genetico!
Una mostra interattiva e divulgativa
Sviluppato da Nestlé Research Center e Nestlé Institute of Health Science e dall’Istituto Auxologico Italiano, il progetto si basa su una piattaforma in cui è possibile condividere tutte le conoscenze, tendenze e prospettive sul tema della nutrizione. Come ha raccontato Robin Tickle, “nasce per favorire una maggiore conoscenza sulle connessioni tra alimentazione e corpo umano: abbiamo tradotto solidi riferimenti scientifici in un progetto che saprà divulgare attraverso l’interazione e il divertimento”.
Il percorso espositivo è composto di quattro tappe. Si parte dalla prima fase, quella della crescita del cervello, ovvero i primi mille giorni di vita durante i quali la nutrizione è fondamentale per la salute del bambino. E’ in questa fase che il cervello comincia a sviluppare delle scelte in termini di gusto e piacere attraverso i sensi e la memoria. Si prosegue con la seconda tappa, dedicata alla fame e alla sazietà, e con la terza, dedicata al ruolo dei sensi e delle emozioni nel processo di nutrizione, come “la vista, l’organo che istintivamente influenza il nostro rapporto con il cibo”, secondo le parole di Robin Tickle. Il percorso si chiude sul futuro, che non smetterà di interrogarsi sulla relazione esistente tra salute e cibo. Cecilia Invitti ha raccontato i rapidi progressi di una delle ultime frontiere della ricerca nel campo della nutrizione, la nutrigenomica: “L’accensione e lo spegnimento dei geni nel proprio DNA” ha sottolineato la dottoressa “è reversibile in base a quello che si mangia, la nostra dieta influenza i nostri geni e di conseguenza la salute nostra e dei nostri figli”. E continua: “Per moltissimo tempo abbiamo pensato che il cibo fosse solo questione di calorie. A portarci un po’ di chiarezza in questo quadro è arrivata la nutrigenomica, definita la ‘medicina del futuro’, che studia gli effetti che gli alimenti hanno all’interno delle nostre cellule e che aprirà nuove prospettive alla scienza della nutrizione”.
La partecipazione della Svizzera a Expo Milano 2015
“Siamo lieti di poter mostrare ai visitatori del Padiglione svizzero – dichiara Dante Martinelli, Commissario generale della Svizzera per Expo Milano 2015 – la diversità della Confederazione Svizzera: dalle competenze in nutrizione, salute e benessere di un gruppo leader al mondo come Nestlé, al polo agricolo rappresentato dalle specialità alimentari svizzere tradizionali”. Presente all’Esposizione Universale con un theme statement intitolato “Confooderatio Helvetica”, primo Paese ad aver aderito all’Evento, la Svizzera intende riflettere sulla scarsità delle risorse alimentari nel mondo. Quattro torri piene, rispettivamente, di acqua, sale, caffè e mele, dalle quali chiunque potrà attingere fino al loro termine, il progetto rappresenta un Paese sostenibile e responsabile – dopo il 31 ottobre le torri saranno riutilizzate nelle città svizzere come serre urbane e il 75 per cento del materiale utilizzato nel Padiglione potrà essere recuperato alla fine dell’evento – ma anche fedele alle proprie tradizioni.

Expo: gli sguardi di Ferdinando Scianna, Martin Parr, Gianni Berengo Gardin, Alex Webb, Irene Kung, Alessandra Sanguinetti, Joel Meyerowitz, George Steinmetz, Sebastião Salgado

28 mercoledì Gen 2015

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Cluster di Expo 2015., Ferdinando Scianna, Irene Kung

mostra-magnum-dettaglio(di J. Belhumeur)
Nove grandi fotografi racconteranno con le loro immagini i Cluster di Expo Milano 2015: le loro mostre guideranno il pubblico nella conoscenza delle modalità con cui le diverse coltivazioni e il lavoro dell’uomo nutrono il Pianeta e i suoi abitanti fornendo la vera ed essenziale energia del futuro.
I fotografi dei Cluster: sguardi diversi sul mondo
Un viaggio nel mondo, attraverso filiere alimentari, tradizioni, volti e luoghi: grazie a linguaggi personali differenti i fotografi faranno conoscere i Paesi Partecipanti agli oltre venti milioni di visitatori attesi da tutto il mondo. Nove grandi autori della fotografia contemporanea si sono occupati delle mostre fotografiche sui temi dei Cluster di Expo Milano 2015: Ferdinando Scianna per il Cluster Bio-Mediterraneo, Martin Parr per il Cluster Cacao, Gianni Berengo Gardin per il Cluster Riso, Alex Webb per il Cluster Spezie, Irene Kung per il Cluster Frutta e Legumi, Alessandra Sanguinetti per il Cluster Isole, mare e cibo, Joel Meyerowitz per il Cluster Cereali e Tuberi, George Steinmetz per il Cluster Zone Aride, Sebastião Salgado per il Cluster Caffè. 
Presente alla conferenza Irene Kung ha spiegato “in un momento di crisi come questo, con le mie fotografie voglio dare un’immagine positiva. Gli alberi da frutta che ho fotografato sono proprio il simbolo di produttività, fertilità e vita che fortemente si connettono con il Tema di Expo Milano 2015”.
Ferdinando Scianna, illustrando il suo lavoro per il Cluster del Bio-Mediterraneo ha affermato: “La mostra nel Cluster è divisa in quattro temi e racconta un’idea di Mediterraneo. Nelle fotografie racconto il cibo, la memoria dei riti e delle tradizioni: spero che possano dare l’idea emozionale del mio rapporto con questi luoghi”.
Con Expo Milano 2015 la fotografia sarà al centro del mondo
Il Tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” rappresenta una fotografia planetaria – un’immagine istantanea, precisa quanto variegata – di tutte le declinazioni possibili dell’alimentazione nel globo e, allo stesso tempo, di tutte le problematiche collegate alla sostenibilità, alla sicurezza, alla disponibilità del cibo per tutti gli abitanti del globo. La fotografia di conseguenza, tra le proposte della visitor experience, è il medium che meglio interpreta la visione e la finalità dell’Esposizione Universale evidenziando e narrando gli aspetti più diversi dal reportage all’antropologia, dalla visione della natura a quella dell’arte.
“Le nove mostre fotografiche all’interno degli spazi comuni dei Cluster – ha affermato Giuseppe Sala – saranno uno dei fiori all’occhiello dell’offerta culturale di Expo, grazie al contributo di illy, che per primo ha portato Sebastião Salgado, e alla collaborazione di Expo con Magnum/Contrasto, che ha costruito una grande mostra, con otto fotografi di fama internazionale chiamati a mostrare il loro sguardo con otto lavori originali sui temi specifici di ciascun Cluster”.
“Magnum Photos e Contrasto sono davvero orgogliosi e lieti di portare la grande fotografia a Expo Milano 2015 – ha detto Roberto Koch -. La collaborazione, avviata fin dall’inizio del 2014 e portata avanti con grande entusiasmo, ci ha permesso di realizzare un progetto con alcuni dei più importanti fotografi del mondo, ognuno dei quali si è impegnato a produrre immagini sui diversi temi dei Cluster. Siamo grati a Expo e a Matteo Gatto di questa opportunità e orgogliosi che Milano, capitale del mondo durante Expo, sia anche il luogo di affermazione della grande fotografia, come insostituibile racconto del mondo”.
“Dal 2002 l’obiettivo del grande fotografo Sebastião Salgado ha immortalato per illy le storie dei paradisi del caffè, per mostrare l’amore e la dedizione di chi, nelle piantagioni, si occupa di questi preziosi chicchi” – ha commentato Andrea Illy – “Un reportage fatto di immagini di forte impatto emotivo che siamo orgogliosi di poter condividere con il mondo intero. Le foto di Salgado saranno infatti protagoniste del Cluster del Caffè, il padiglione tematico dedicato alla bevanda nera che illy sta curando per Expo Milano 2015 come Official Coffee Partner dell’Esposizione Universale di Milano”.
“Da oltre 70 anni la filosofia di Canon racchiusa nella parola Kyosei ci invita a contribuire al benessere della società e dell’ambiente” – ha concluso Enrico Deluchi – “Il pianeta si nutre anche mostrandolo e la nostra partecipazione ad Expo 2015 vuole raccontare, con un linguaggio universale e utilizzando la forza delle immagini, i Cluster tematici che formeranno il percorso di Expo. I visitatori saranno guidati attraverso 9 tappe visuali che identificano i temi e le filiere alimentari (riso, cacao, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, bio-mediterraneo, isole mare e cibo e zone aride) rappresentative di tutti i Paesi partecipanti. Il nostro compito sarà quello di consentire a queste immagini, realizzate da alcuni tra i più importanti fotografi al mondo, di esprimere tutta la loro forza e potenza grazie alle nostre tecniche di stampa”.

Castelfranco Veneto: Saran si dimette. Cause incerte.

27 martedì Gen 2015

Posted by artediritto in Cronaca

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Affreschi della Soranza, Centenari dimenticati, Dimissioni di Saran, Osvaldo Bevilacqua, Terre di Giorgione, Veronse

L’assessore Saran sbuca dalla cadillac rosa per annunciare le dimissioni a Osvaldo Bevilacqua di Rai2

Auto rosa per

Veduta di piazza Giorgione con la cadillac rosa e la troupe con Osvaldo Bevilacqua di Rai2

“Oggi si è concluso un capitolo importante della mia vita. Ho rassegnato nelle mani di Luciano Dussin, sindaco di Castelfranco Veneto, le mie dimissioni da Assessore alla Cultura. E’ stata una decisione molto sofferta, ma inevitabile”. (…) “Sono stati quasi cinque anni molto intensi – ha scritto Saran in una nota sulla sua pagina Facebook -. Ho vissuto esperienze che mi fanno sentire fortunato. Confesso che mi sono molto divertito cercando di essere utile alla mia Città. Ho incontrato tante persone che altrimenti, mai avrei potuto conoscere” (…) “Tuttavia, avvicinandosi il momento della tornata elettorale – si legge nella lettera di dimissioni -, ritengo corretto da parte mia rimettere al Sindaco le competenze a suo tempo assegnatami in quanto, allo stato attuale, non ho gli elementi per conoscere e quindi condividere le possibili strategie che il candidato e il gruppo del partito da lui rappresentato sottoporranno al giudizio degli elettori. Mi auguro, pertanto, che al termine di questa esperienza, rimanga un buon ricordo di quanto da me svolto, con dedizione, impegno, entusiasmo, al di là di quelli che saranno, eventualmente, gli scenari che si delineeranno per il futuro della nostra Città”.
Valutazione politica dell’intrigante Scelta. 
1. “...non ho gli elementi per conoscere e quindi condividere le possibili strategie che il candidato e il gruppo del partito da lui rappresentato sottoporranno al giudizio degli elettori.”
L’ex assessore non sa di essere pro-tempore se già stima di “non conoscere e quindi di condividere le possibili strategie...”, fino ad ora ha fatto quello che ha voluto, non certo seguendo una linea politica disegnata dal gruppo che ha gestito il Comune o la Regione Veneto. Ha litigato con la Pro Loco, vero promoter del turismo locale. Non va d’accordo con Maria Gomierato “due galli in un pollaio”. “Oggi è pro leghista, domani è qualcos’altro”. Si è mosso “dove e con chi ha voluto”, trascurando molti altri segmenti della comunità e del compartimento tricefalo che gli fu affidato dalle mani del sindaco on. Dussin: “cultura, turismo e identità”. Diviso in casa, non si è mai capito se fosse “di area berlusconiana, alfaniana o finiana”, per le sue doppie tessere, si è trovato più di una volta con le spalle al muro: villa bolasco abbandonata, cinema paradiso allo scoperto, casa Giorgione vuota, disattento ai centenari e naturalmente separato dal mondo scuola.
2.“Il Distretto Terre di Giorgione è del mio amico Baldin, la città non ha appoggiato questa sua idea geniale”.
Di cosa stiamo parlando? Di circuiti eno-gastronomici in cui il Paolino spezapreda (così si chiamava Veronese prima di essere Paolo Caliari detto il Veronese) e il giovane Zorzon avrebbero lasciato le loro tracce nelle osterie del ‘500? Quali sono le radici comuni tra l’uno veronese con famiglia certa e l’altro vissuto cinquan’anni prima e nato non si sa da chi?
Non importa! Tuona lo slogan dei pieghevoli: “abbiamo ben otto lacerti di un ciclo veronesiano”. In realtà fu firmato da ben quattro frescanti: Paolino spezapreda, Giambattista Zelotti, Anselmo Canera e Bernardino India. “Questo è fondamentale per determinare che siamo nelle terre di Veronese”, lo ha detto lo storico di Treville. In quale provincia siamo: in quella di Zaia o di Tosi? Qui l’assessore non sa che pesce pigliare, sta con nessuno dei due. “Le Terre di Giorgione” è un brand da supermercato non certo culturale.
3. Dimenticarsi dei Centenari è come vivere con parrucche incipriate con le calze attillate bianche ed il neo sullo zigomo sinistro. Nessun cenno sugli anniversari proclamati: Giornata della Memoria, Foibe, Europa, Dichiarazione dei Diritti Umani…, Festa della Donna, e sui centenari di: San Pio X, La Grande Guerra, l’on. Ferruccio Macola (maestro del giornalismo d’attacco e fondatore del Sec. XIX di Genova), Pietro Damini, Francesco Maria Preti…
Nessun cenno del Damini, della mostra su Giorgione, Jappelli, Bembo allestite negli ultimi tre anni a Padova, la Nuova Atene. Eppure il Deus ex Machina è venuto più volte a Castelfranco.
3. Pensare di lavorare per la comunità e dimenticarsi del mondo scuola che conta più di diecimila studenti di tutte le classi e categorie, significa fare a pugni con la nostra storia. “Da un uomo colto come Saran mi sarei aspettato di più” – ha borbottato Patrizio di Bassano. Castelfranco non ha mai approfittato di gemellarsi con i Musei Civici di Padova, con Bassano o Asolo.
4. “Un assessore che giustifica il suo ultimo atto ‘romantico’ come conseguenza della bocciatura del suo amico Baldin – fra l’altro tutti e due della stessa congrega – è su un piano politico non coerente” – scrive in un post Caterina.
5. “Speriamo che il prossimo assessore sia meno talebano” – ironizza il noto fumettista Varo.
6. Domenica l’abbiamo intravisto sotto i riflettori di Rai2 con Bevilacqua Osvaldo, un veterano che ormai ha fatto la sua storia (dal 1977).
Forse è la causa nascosta delle sue dimissioni?

L’Ascensione di Paolo Veronse e Pietro Damini, un’opera con due mani

26 lunedì Gen 2015

Posted by artediritto in Archivio

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Ascensione della Chiesa di San Francesco, Davide Banzato, Paolo Veronese, Pietro Damini, Safarik, Thomas Howard conte di Arundel, Villaggio Globale

Paolo Veronese (parte superiore), Pietro Damini (Parte inferiore), Ascensione con i Dodici Apostoli, ricongiunti per la mostra padovana.TORNA PER LA PRIMA VOLTA A PADOVA, LA PARTE TRAFUGATA NEL SEICENTO DELLA PALA DELL’ASCENSIONE DI PAOLO VERONESE, DELLA
CHIESA DI SAN FRANCESCO.

(News by A. M.)
Identificata cinquant’anni fa nella tela con gli Apostoli, di proprietà dell’Arcivescovado di Olomouc in Boemia
, solo ora viene riavvicinata alla parte superiore del capolavoro veronesiano, reintegrato al tempo da Pietro Damini.
In occasione della mostra “Paolo Veronese e Padova” un evento eccezionale e un risarcimento con la Storia.
Ci sono tutti gli ingredienti di un giallod’antan ambientato nel mondo delle opere d’arte e del traffico di beni culturali, ma soprattutto c’è l’eccezionale occasione di ricomporre per la prima volta, dopo circa 400 anni, un’importantissima opera di Paolo Veronese: l’Ascensione della Chiesa di San Francesco a Padova, oggetto nei primi decenni del Seicento del clamoroso furto della parte inferiore raffigurante gli Apostoli – di cui si persero le tracce per secoli – reintegrata fin dal 1625 da Pietro Damini, il più autorevole interprete veronesiano del tempo.
La straordinaria possibilità di rivedere la parte originaria della pala del Veronese è data dalla mostra “Paolo Veronese e Padova. L’artista, lacommittenza e la sua fortuna” – in programma dal 7 settembre prossimo ai Musei Civici agli Eremitani a cura di Davide Banzato, Giovanna Baldissin Molli e Elisabetta Gastaldi – che ricondurrà per la prima volta dalla Repubblica Ceca, quella che solo negli anni Sessanta del Novecento Safarik riconobbe essere non un’opera autonoma (cm 170 x 178) ma la parte trafugata della famosa Ascensione di Paolo Veronese.
Da allora il pubblico, ma anche gli storici dell’arte, concordi ormai con la tesi di Safarik, non hanno mai avuto modo di vedere insieme le due parti della famosa pala e di confrontare la versione originale dell’Ascensione del Veronese con quella reintegrata dal Damini.
Il prestito eccezionale, per il quale la Direzione dei Civici Musei di Padova ha lavorato con il supporto di Villaggio Globale International, grazie alla collaborazione con l’Arcivescovado di Olomouc proprietario dell’opera, rende ora imperdibile la già importante mostra patavina, che riunisce nelle sale degli Eremitani la quasi totalità delle opere realizzate da Veronese a Padova e testimonianze dei grandi artisti che ne hanno seguito, reinterpretato, sviluppato l’eredità, fino agli inizi del Settecento (da Benedetto Caliari e i figli Carletto e Gabriele, a Zelotti, Varotari, Pozzoserrato, fino a Damini, Pellegrini, Lefèvre e Sebastiano Ricci).
L’interesse è notevole sia per il rilievo riconosciuto fin dai contemporanei alla pala del Veronese (realizzata per l’altare Capodivacca probabilmente nel 1575), che per originalità d’impostazione fu un modello per gli Haeredes Pauli, sia per il mistero che ancora aleggia sul furto seicentesco.
È stato forse un colpo su commissione? Nessuno ha mai davvero capito a quel tempo chi fosse il mandante? E, ancora, nei diversi passaggi proprietari non ci fu mai la consapevolezza della provenienza illecita?
Certo è che il dipinto degli Apostoli – conservato nei decenni scorsi presso la Galleria Nazionale di Praga e ora alla Galleria dell’Arcivescovado nel Castello di Kromeriz – viene venduto nel 1673 al Vescovo Karl Lichtenstein a Olomouc da Franz von Imstenraed di Colonia, nella cui collezione risulta elencato per la prima volta nel 1667. Nell’inventario di Imstenraed, indicata quale Assunzione; tuttavia un dipinto di “PAULO VERONESE Assentione de Nr Signore compare nell’inventario della raccolta dell’olandese? Forse perché lo storico è conscio della provenienza illecita del frammento? Safarik ne era convinto.
L’Ascensione della Chiesa di San Francesco di Padova è stata oggetto, in occasione della mostra dedicata a Pietro Damini nel 1993, di un restauro e d’indagini radiografiche che hanno dimostrato l’assoluta conformità del supporto della parte superiore della pala – tela di lino con prepazione grigio-bruna – con il frammento degli Apostoli conservato a Olomouc, il quale risulta perfettamente accostabile anche per quell’impostazione spaziale che fu la vera novità dell’opera realizzata dal Veronese per i francescani a Padova.
“Il movimento ascensionale della figura di Cristo – ha scritto in merito Anna Maria Spiazzi- è un’ideazione di grande effetto scenografico, la cui lettura si comprende soltanto collegando la figura di Cristo in alto, con il gruppo di apostoli in basso”.
Il dipinto però era stato tagliato perfettamente sopra la testa degli apostoli, tanto da doversi supporre intenzionale il furto della zona inferiore poiché, separato dal Cristo, poteva costituire comunque un’opera in sé compiuta, “ideale galleria dei ritratti e dei modi del Veronese”.
Amsterdam, dalla quale Imstenraed aveva acquistato – come provano le ricevute di pagamento – svariate opere e forse, dunque, anche la tela veronesiana.
Nei medesimi anni del resto – più precisamente nel 1648 – anche il Ridolfi ricordava il turpe avvenimento: “…quella tela fu da rapace umano dal mezzo in giù tagliata, né vi restava che il Salvatore che incamminato per le vie dell’aria non lo raggiunse col ferro, e vi furono redipinti gli Apostoli da Pietro da Castelfranco, e vollero quei Padri che vi registrasse questa iscrizione…”.
Paolo Veronese, Dodici Apostoli, FrammentoArundel forma la sua collezione in quegli anni; in quel contesto egli può agevolmente acquistare dipinti come l’Ascensione del Veronese – o meglio la porzione con gli Apostoli – ma, d’altra parte, pare quanto meno strano non sapesse, come riconosce anche Safarik, del furto compiuto.
Siamo così arrivati a Thomas Howard conte di Arundel, di cui si ricordano l’interesse per la pittura veneziana e il legame con Padova: città dove soggiornò nel 1612 e nel 1613 (in una villa poco distante), dove i suoi due figli frequentarono l’Università fino al 1619 e dove morì il 24 settembre del 1646.
Damini, da parte sua, nel completamento dell’ “elaboratissimae tabulae pictoris eximii Pauli Veronensis” era stato chiamato a un’impresa ardua, con la necessità di adeguarsi allo stile del Maestro per continuità prospettica, accensione cromatica, cangiantismi del colore e pennellata rapida e incisiva.
Lo ha fatto, con maestria, rifacendosi nei volti degli apostoli ai modi del Veronese, raccordandosi alla parte superiore della pala, completando le fronde dell’albero o il chiaroscuro delle nubi, impaginando il gruppo degli apostoli – su una tela di lino dalla tramatura più larga e con una preparazione rosso-bruna – in modo più semplice rispetto alla soluzione di Veronese, ma comunque convincente.
Il confronto diretto ora potrà darci ulteriori conferme e sarà emozionante – una sorta di risarcimento con la Storia – rivedere l’invenzione veronesiana nel suo insieme, come Safarik avrebbe sperato.

Venezia-Teatrino Palazzo Grassi: “TURNER”, Anteprima del film di Mike Leigh

26 lunedì Gen 2015

Posted by artediritto in Anteprima

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Festival di Cannes 2014, Mike Leigh, Teatrino Palazzo Grassi, Timoty Spall, Turner

Poster film Turner

Poster film Turner

TEATRINO DI PALAZZO GRASSI

Martedì 27 gennaio 2015, ore 18.30
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
“TURNER”
Anteprima del film di Mike Leigh
Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection ospita nel Teatrino di Palazzo Grassi la proiezione in anteprima del film “Turner”, del pluripremiato regista inglese Mike Leigh, organizzata da Cinema e Bim Distribuzione in collaborazione con Christie’s.
Turner esplora gli ultimi venticinque anni di vita dell’eccentrico e controverso pittore inglese J.M.W. Turner (1775-1851), uno dei più importanti esponenti della storia dell’arte britannica, appartenente al Romanticismo e precursore dell’Impressionismo, che ebbe il merito di elevare l’arte della pittura paesaggistica. Interpretato da Timothy Spall – vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2014 come Miglior Attore – il film, che ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti oltre a quattro nomination Oscar, vanta un cast d’eccezione del quale fanno parte Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage e Ruth Sheen.
Il film sarà proiettato in inglese con sottotitoli in italiano.
Il calendario completo della stagione culturale è disponibile sul sito di Palazzo Grassi, rubrica “attività”. www.palazzograssi.it
Turner
Regia: Mike Leigh
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Durata: 150”
Cast: Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage, Ruth Sheen.
Maggiori informazioni sul film sono disponibili sul sito www.turnerfilm.it
 
CALENDARIO TEATRINO Gennaio/marzo 2015
GENNAIO 2015
–     MARTEDĺ 27 /
ore 18.30| Proiezioni | Teatrino
Anteprima del film “Turner”
–     VENERDÍ 30 /
ore 18.00 | Conferenze | Teatrino
I Grandi Musei nel XXI secolo | Jean-Luc Martinez in conversazione con Pierre Rosenberg
FEBBRAIO 2015
–     VENERDÍ 6 /
ore 18.30 | Musica | Teatrino
Venetian Centre for Baroque Music | Gondola, Canzoni dei Gondolieri
–     MARTEDÌ 10 /
ore 18.30 – 20.00 | Letteratura | Teatrino
Casa delle Parole | Il gioco / The games
–     GIOVEDĺ 26 /
ore 18.00 | Conferenze | Teatrino
Libro preview Festival dei Matti
MARZO 2015
–     GIOVEDÌ 5 /
ore 18.00 | Proiezioni | Teatrino
Schermo dell’Arte
–     VENERDĺ 6 /
ore 18.00 – 23.00 | Proiezioni | Teatrino
Schermo dell’Arte
–     SABATO 7 /
ore 18.00 – 23.00 | Proiezioni | Teatrino
Schermo dell’arte
–     DOMENICA 8 /
ore 18.00 – 23.00 | Proiezioni | Teatrino
Schermo dell’arte
–     MARTEDĺ 10 /
ore 18.30 – 20.00 | Letteratura | Teatrino
Casa delle Parole | Il duello / The duel
–     SABATO 14 /
ore 20.30 | Musica | Teatrino
Venetian Centre for Baroque Music | Venezia e Firenze. Un viaggio musicale dal gotico al barocco.
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