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AIDANEWS rivista culturale

~ Fondata a Ginevra nel 1994

AIDANEWS rivista culturale

Archivi Mensili: luglio 2016

Treviso, Palazzo Bomben: La guerra si è sempre servita della geografia! Una mostra dal 6 novembre

28 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Anteprima

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Angelo Miatello

1853_Veduta d'ItaliaLa geografia serve a fare la guerra? È l’interrogativo che si pone la mostra della Fondazione Benetton Studi Ricerche, a cura di Massimo Rossi, in calendario negli spazi Bomben di Treviso da domenica 6 novembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017, con inaugurazione sabato 5 novembre alle ore 18. L’esposizione si avvale della partnership di Fabrica, che ha curato l’allestimento e il progetto grafico, e della collaborazione e del patrocinio della Regione del Veneto-Assessorato alla cultura. Mappe, atlanti e opere d’arte racconteranno, attraverso tre percorsi strettamente legati e continuamente in dialogo, la grande forza comunicativa e persuasiva delle carte geografiche.

1916_Europa etno-linguistica_partUn interrogativo che non ha scampo, si direbbe, altrimenti non sarebbe più guerra ma qualche cos’altro. Gli eserciti si affrontavano  in luoghi stabiliti a priori oppure era il caso che incideva sulla scelta? Di questo ed altro gli storici e i geografi si sono preoccupati di trovare un filo logico per una mostra che consacra il centenario della Grande Guerra. “Le mappe sono un potente mezzo di comunicazione non verbale e il contesto delle celebrazioni della Grande Guerra offre un valido pretesto per indagare sulla loro capacità di influenzare l’opinione pubblica quando assecondano il punto di vista degli Stati Maggiori. Per questo il percorso espositivo si concentra sul periodo storico che va dalla fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento, ma parte dall’antichità e arriva ai giorni nostri per raccontare anche un’altra geografia possibile, non per forza asservita alle logiche militari” – avvisa Massimo Rossi, uno dei massimi esperti geografi. Però la mostra, nascendo dentro le teste dei giovani borsisti di Fabrica, qualcosa di originale sicuramente porterà, abituati come sono ormai nella comunicazione moderna del digitale.

Afghanistan_Autore ignoto_Map of the world with flags _119x178Come sarà organizzata la mostra? 
La mostra si divide in tre grandi sezioni: Rocce e acque, in cui si vedrà come con un semplice e perentorio segno – il confine naturale – le mappe indurranno monti e fiumi a diventare strumenti capaci di separare e dare forma fisica a gruppi etnici, linguistici, nazioni per trasformarli da “espressione geografica” a stati. Con tanta “naturalezza” e spontaneità da parte di chi le disegnate che stabiliscono confini “politici” di appartenenza nazionale, di stazionamento di forze militari (l’Italia ha una catena montuosa che la separa o protegge dal resto dell’Europa e noi dobbiamo difenderci dall’invasore. I monti e fiumi che scendono ci appartengono).
La seconda sezione, Segni umani, finalmente si entra nel cuore delle vicende. La mostra vuole raccontare l’uso del sapere geografico a fini propagandistici per trasmettere con forza l’idea di nazione ancora prima della sua ufficiale proclamazione politica. Cioè una manipolazione dell’immagine che viene puntualmente elaborata per determinare punti in comune: la lingua, l’etnia, la popolazione che può essere circoscritta o persino a macchia di leopardo, a causa di forti emigrazioni.
Nella terza sezione ci stanno le Carte da guerra: coesistenza di due approcci culturali apparentemente inconciliabili, per quanto riguarda la Grande Guerra. Ci sono simboli grafici per significare la smisurata industria bellica disseminata sul fronte del Piave, insieme a segni che testimoniano la presenza di migliaia di colombi viaggiatori che volando imprendibili ad alta quota e percorrendo grandi distanze in breve tempo, informano e trasmettono ordini. Mortai da 305 mm che esplodono proiettili di 400 kg alti come un uomo, e palloni frenati sospesi a centinaia di metri dal suolo “che in lunga fila si dondolano nell’azzurro lungo il corso del Piave” come racconterà lo scrittore-tenente Fritz Weber, nemico sulla riva opposta.
Non è una novità del colombo postino o meglio del “piccione viaggiatore” o del comune “torresan”, ammaestrato per essere di supporto al comando centrale per invio e ricezione di messaggi “fotomicroscopici”. Batterie con gabbiette che albergavano i piccioni per essere usati come mezzi aerei della comunicazione. (Una specie di smartphone ante litteram, sprovvisto di fotocamera. In Francia già nel 1870, si legge nei libri di storia, il ministro Picard stabilisce per decreto del 10 novembre di insediare a Clermont-Ferrand un servizio di dispacci fotomicroscopici che si dovevano inviare a Parigi dalla provincia per mezzo del piccione viaggiatore, ndr.)

1618_Claudio Tolomeo, Italia Antiqua, in Hondius, TheatrumMa è proprio vero che La geografia serve a fare la guerra? Certo, senza geografia le guerre non sarebbero nemmeno immaginabili, ma a fare la guerra è sempre l’uomo che per raggiungere i suoi obiettivi è disposto a utilizzare tutti i saperi disponibili come quelli della fisica, della chimica, della geometria o della matematica.

Di cos’altro parla questa mostra?
Un’altra geografia possibile, una geografia necessaria per riflettere e agire sul mondo quando proviamo a osservarlo dall’alto sfogliando le pagine dell’atlante rinascimentale di Abramo Ortelio che adotta il medesimo punto di vista di Dio, o contemplando The Blue Marble, la prima fotografia del pianeta terra vista dall’obiettivo degli astronauti dell’Apollo 17. Una geografia che moltiplica le sue potenzialità ogni volta che un artista decide di dialogare con una carta geografica – e in mostra saranno esposti tappeti geografici e alcune opere di artisti contemporanei.

Quale obiettivo si prefigge la mostra?
Si potrà riflettere su un’altra geografia in grado di insegnarci a conoscere e progettare i luoghi attraverso un ininterrotto dialogo con i processi storici e di persuaderci con l’esempio di due autorevoli testimoni di un secolo fa, il geografo Cesare Battisti e lo storico Gaetano Salvemini, che “non esistono confini politici naturali, perché tutti i confini politici sono artificiali, cioè creati dalla coscienza e dalla volontà dell’uomo”.

LaGeografiaServeAFareLaGuerra_intitutionalphoto_1L’allestimento che Fabrica propone è un viaggio esperienziale, alla scoperta delle diverse mappe geografiche e dei luoghi che le hanno ispirate, attraverso la creazione di ambienti che coinvolgono il pubblico a percorrerli, a interagire con essi. Elementi dal design lineare e pulito, essenziali per valorizzare al meglio i pezzi in mostra, insieme a una grafica che reinterpreta in una chiave contemporanea gli elementi della cartografia tradizionale.
L’intero progetto della mostra – allestimento e comunicazione – si combina con gli spazi di Palazzo Bomben, ricco di affreschi e di storia, in un dialogo di reciproca valorizzazione.
Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto, ai sensi della legge regionale 11/2014, art. 9, nell’ambito del programma per le commemorazioni del centenario della Grande Guerra.

La geografia serve a fare la guerra? Representation of human beings
mostra della Fondazione Benetton Studi Ricerche
a cura di Massimo Rossi e con la partnership di Fabrica
inaugurazione sabato 5 novembre ore 18
aperta da domenica 6 novembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017
martedì-venerdì 15-20, sabato e domenica 10-20
Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricerche,via Cornarotta 7
tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it. http://www.fbsr.it
ingresso intero: 6 euro, ridotto: 5 euro, ridotto scuole: 4 euro

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Fiumicino, Roma 27 settembre: L’azienda agricola Maccarese e il suo archivio: un patrimonio culturale per la storia, per la comunità

28 giovedì Lug 2016

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maccarese-IMMAGINE-DI-PAGINALa storia della Maccarese, la più grande impresa agricola italiana, nata negli anni venti del Novecento, è intimamente connessa, oltre che con quella della sua comunità, con alcuni dei grandi temi della storia d’Italia del secolo scorso quali le bonifiche, le migrazioni interne, le lotte sindacali di categoria. L’archivio rappresenta dunque una risorsa preziosa, non solo per l’azienda ma anche per gli studiosi di settore e per la comunità locale: nel corso dell’incontro verranno esposti i risultati, a oggi, del progetto di intervento in corso, e condivise le prospettive di sviluppo e di valorizzazione dei suoi contenuti.
Partecipano: Esterino Montino, sindaco, Comune di Fiumicino; Silvio Salera e Umberto Broccoli, rispettivamente amministratore delegato e direttore artistico, Maccarese Spa Società Agricola; Mauro Tosti-Croce, Soprintendente, Soprintendenza archivistica del Lazio; Simone Colafranceschi, storico, Roma; Rosario Lentini, storico, Palermo; Marco Tamaro e Francesca Ghersetti, rispettivamente direttore e responsabile del centro documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche; Leonardo Musci e Susanna Oreffice, rispettivamente presidente e archivista, Memoria Srl; Bruno Restuccia, DigiLab, Sapienza Università di Roma; Maria Guercio, docente, Sapienza Università di Roma e presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana-ANAI. In occasione dell’incontro sono previsti interventi e testimonianze di attori locali e l’esposizione di una selezione di documenti e materiali tratti dall’archivio.
L’incontro, che si terrà nel castello di San Giorgio, è organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in collaborazione con Maccarese spa Società Agricola. Con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana-ANAI.

Archivio dell’azienda Maccarese

PROGETTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO STORICO DI UN’AZIENDA AGRICOLA

L’archivio storico
L’archivio storico della Maccarese, delle dimensioni di oltre 500 metri lineari, contiene quasi integralmente la documentazione aziendale per un arco cronologico che va dalla fine degli anni venti agli anni novanta del Novecento.
I materiali raccontano le vicende societarie dell’azienda e delle società partecipate e controllate, la produzione con il controllo delle coltivazioni e dei vari centri produttivi e le scelte strategiche ad essa legate, il rapporto con il personale, con la popolazione di Maccarese e con la creazione di infrastrutture e servizi per la comunità, molti elementi biografici delle persone che hanno fatto la storia dell’azienda e si intrecciano con la storia, l’economia e la politica italiane.

Il progetto sull’archivio
Il progetto di recupero e valorizzazione dell’archivio, iniziato nel 2014, nasce dalla collaborazione tra Maccarese SpA Società Agricola e Fondazione Benetton Studi Ricerche, con l’obbiettivo di rendere questo prezioso patrimonio documentario consultabile e disponibile all’azienda, a studiosi e ricercatori, alla comunità locale e a quanti altri vi riconoscano elementi di interesse e anche semplice curiosità.
L’archivio è già stato oggetto degli interventi tecnici materiali necessari a garantirne la buona conservazione nel lungo periodo e di due campagne di analisi archivistica, a cura di Memoria Srl, finalizzate a riordinarlo, a costruire strumenti di consultazione adeguati, a ragionare su adeguate forme di valorizzazione tema su cui, recentemente, il progetto si è arricchito della collaborazione di Sapienza Università di Roma.

http://www.maccaresespa.com/

Rosolina, Jesolo, Bibbione: 6.Festival delle Tegnùe del Veneto. Il mare adriatico sottosopra

28 giovedì Lug 2016

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13730803_932666263521975_5630633654667903253_oDal 30 luglio fino all’11 agosto si terrà il 6.“Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di Mare”, ideato da Alvaro Gradella, anche direttore artistico. Dopo il successo dell’edizione 2015, la manifestazione, dedicata alla promozione dell’ambiente marino veneto ed alla cinematografia di mare, accompagnerà gli appassionati, fra fiction e documentari, facendo scoprire loro le Tegnùe, piccole scogliere adriatiche, sorprendenti testimonianze della bellezza e preziosità del nostro territorio, e salpando da Rosolina Mare, per proseguire verso Lido di Jesolo e chiudere l’avventura a Bibione Pineda. “Splendide località balneari venete, orgoglio della nostra regione, saranno ancora una volta – sottolinea il direttore artistico – lo scenario ideale della rassegna, con le loro spiagge, le loro attrattive, e un mare fra i più salubri del Mediterraneo. Come sempre, accoglieremo a bordo “cinenauti” di ogni età. Li porteremo verso rotte cinematografiche, fra presente e passato, dove il Mare accompagnerà il pubblico fra pirati arcigni e mostri marini, sommozzatori formidabili e animali stupefacenti, profondità lontane e cataclismi leggendari, drammi umani e tormenti giovanili”.
Le serate saranno all’aperto e ad ingresso libero, all’insegna dello spettacolo e dello svago, ma anche fra amore e attenzione per l’ambiente marino del Veneto. “Il Mare sarà protagonista – continua Alvaro Gradella – anche nei video iniziali, in cui sarà possibile conoscere e ammirare l’Adriatico e le sue oasi naturalistiche, chiamate Tegnùe, protette e tenute sotto controllo dall’Assessorato Regionale all’Ambiente del Veneto”.
I “film di mare in riva al mare“, scelti per la sesta edizione, spazieranno da documentari di denuncia dal forte impatto emotivo come Una scomoda verità (2006), documentario di Davis Guggenheim, con Al Gore, Oscar come miglior documentario 2015, e Un altro mondo (2014) di Thomas Torelli, presentato, fra gli altri, al “Rome Independent Film Festival 2014”, al “Phoenix Film Festival 2014” (USA) e al “Voices from the Waters International Film Festival 2014”; a film d’animazione, che faranno felici i più piccoli e le famiglie, come Dragon Trainer 2, nomination all’Oscar 2015, e Quando c’era Marnie, nomination all’Oscar 2016; cui unire classici moderni come By the Sea (2015), con Angelina Jolie e Brad Pitt, diretto dalla stessa Jolie, e d’altri tempi, basti pensare a Agguato sul fondo (1943), di Archie Mayo, con Tyron Power. Un’ulteriore sorpresa sarà la presenza, nelle serate del 30 luglio, 3 e 9 agosto, di un ospite in più: la Musica. C’è uno strumento il cui suono vibrante e liquido ricorda magicamente, più di ogni altro, il moto ammaliante delle onde e lo scorrere antico dell’acqua, origine della Vita: l’Arpa. Una remota leggenda narra che una giovane dea forgiò questo strumento dalle spoglie di un animale marino, e quel suono alleviò le sue pene d’amore. Fu così che, dal mare, nacque quest’antico strumento. E a toccare le sue corde ci sarà Vincenzo Zitello, il più grande interprete italiano di Arpa Celtica e Bardica e fra i maggiori al mondo.

Per info: www.festival-tegnue-veneto.com (© 2011 e 2016 Alvaro Gradella) 

dragon trainer 2Programmazione Festival delle Tegnùe del Veneto
DAL 30 AL 31 LUGLIO ROSOLINA MARE
Arena del Centro Congressi, Piazzale Europa
Sabato 30 – 7
– ore 21: Performance di Vincenzo Zitello e le sue Arpe.
Shark (2012), di Kimble Rendall, con Xavier Samuel.
Un altro mondo (2014), documentario di Thomas Torelli. Presentato, fra gli altri, al “Rome Independent Film Festival 2014”, al “Phoenix Film Festival 2014” (USA) e al “Voices from the Waters International Film Festival 2014” (India).
Domenica 31 – 7
– ore 21: Dragon Trainer 2 (2014), film d’animazione digitale di Dean DeBlois. Vincitore Golden Globe 2015 e Nomination Premio Oscar 2015 Miglior Film d’Animazione.
Agguato sul fondo (1943), di Archie Mayo, con Tyron Power e Anne Baxter. Premio Oscar 1943 Migliori Effetti Speciali
DAL 1 AL 3 AGOSTO – JESOLO LIDO
Arena di Piazza Aurora
Lunedì 1 – 8
– ore 21: C’era una volta un’estate (2013), di N. Faxon e J. Rash, con Steve Carell e Sam Rockwell.
L’isola del tesoro (1950), di Byron Kaskn, con Bobby Driscoll.
Martedì 2 – 8
tegnue– ore 21: Quando c’era Marnie (2015), film d’animazione di di Hiromasa Yonebayashi. Nomination Premio Oscar 2016 Miglior Film d’Animazione.
Una scomoda verità (2006), documentario di Davis Guggenheim, con Al Gore. Premio Oscar 2007 Miglior Documentario.
Mercoledì 3 – 8
– ore 21: Performance di Vincenzo Zitello e le sue Arpe.
By the Sea (2015), di Angelina Jolie, con Angelina Jolie e Brad Pitt.
Un altro mondo (2014), documentario di Thomas Torelli. Presentato, fra gli altri, al “Rome Independent Film Festival 2014”, al “Phoenix Film Festival 2014” (USA) e al “Voices from the Waters International Film Festival 2014” (India).
DAL 9 ALL’ 11 AGOSTO – BIBIONE PINEDA
Parco Comunale, Viale dei Ginepri
Martedì 9 – 8
– ore 21: Performance di Vincenzo Zitello e le sue Arpe.
Atrlantis – Atlantide (2011), di Tony Mitchell.
By the Sea (2015), di Angelina Jolie, con Angelina Jolie e Brad Pitt.
Mercoledì 10 – 8
– ore 21: Dragon Trainer 2 (2014), film d’animazione digitale di Dean DeBlois. Vincitore Golden Globe 2015 e Nomination Premio Oscar 2015 Miglior Film d’Animazione.
Una scomoda verità (2006), documentario di Davis Guggenheim, con Al Gore. Premio Oscar 2007 Miglior Documentario.
Giovedì 11 – 8
– ore 21: Quando c’era Marnie (2015), film d’animazione di di Hiromasa Yonebayashi. Nomination Premio Oscar 2016 Miglior Film d’Animazione.
Agguato sul fondo (1943), di Archie Mayo, con Tyron Power e Anne Baxter. Premio Oscar 1943 Migliori Effetti Speciali

Le Tegnùe
Le Tegnùe sono conformazioni rocciose, “scogliere sommerse“, uniche per la struttura e per gli organismi che le abitano. Il termine “Tegnùe” deriva proprio dal dialetto locale e significa ‘trattenute’, usato dai pescatori per indicare la presenza di queste rocce, su cui si impigliavano le reti. Distribuite principalmente di fronte alle coste del Nord Adriatico, hanno incerta, ancora oggetto di studio, ma certamente un grosso apporto alla loro formazione è dovuto ad alghe calcaree e invertebrati bio-costruttori come i coralli. Nel 1966 Antonio Stefanon, in relazione a queste specifiche peculiarità le chiama ‘le barriere coralline adriatiche’, che, come quelle dei mari tropicali, possiedono un ambiente ricco di vita e biodiversità, e sono caratterizzate da rocce irregolari, ricche di anfratti, di gallerie e di cavità, usate da moltissimi organismi come riparo, rifugio o nursery. I subacquei, che s’immergono per visitarle, restano sorpresi per la biodiversità presente, caratterizzata da organismi animali e vegetali sessili (non in grado di spostarsi) e incrostanti, appariscenti per forme e colori, quali, ad esempio, spugne, anemoni, ascidie coloniali, e di numerose specie di pesci. Per queste caratteristiche e per ciò che rappresentano per il nostro mare Adriatico, le Tegnùe possono essere considerate delle vere e proprie oasi di biodiversità in mezzo ad una distesa sabbiosa apparentemente povera di organismi.

Biografia di Vincenzo Zitello
Vincenzo Zitello. Compositore, polistrumentista, concertista, tra i più importanti arpisti al mondo, e primo pioniere dell’Arpa Celtica in Italia dal 1977, inizia i suoi studi musicali come violinista, violista e flautista in giovanissima età. La sua formazione, di tipo classico, è stata ampliata da un articolato percorso artistico, che l’ha portato ad approfondire diversi linguaggi e stili musicali, per ottenere un risultato espressivo e personale che afferma una nuova e inconfondibile personale identità musicale. La musica di Vincenzo Zitello segue un preciso orientamento di ricerca che mira ad esaltare le insospettabili potenzialità che dimorano tra le corde delle sue arpe. In concerto ne utilizza due, suonate in alternanza, l’arpa Celtica e l’arpa Clarsach (o Bardica, con corde in metallo), due strumenti della tradizione Gaelica con caratteristiche sonore ed espressive differenti.

Droni e arte droni e cinema: Rassegna web

22 venerdì Lug 2016

Posted by artediritto in DroniFestival © 2015

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http://slideplayer.com/slide/9436878/

http://dronecraft.co.uk/films/

http://www.atic-ntc.org/Approfondimenti/L’impatto%20dei%20droni%20sul%20mondo%20cinematografico.pdf

http://www.digital-cinema.it/cinema/i-droni-nel-mondo-del-cinema.php

https://farefilm.it/produzioni-e-set/good-kill-il-film-sui-droni-al-cinema-dal-25-febbraio-5315

http://www.panorama.it/cinema/good-kill-ethan-hawke-droni-venezia/

https://books.google.it/books?id=BxUanwEACAAJ&dq=drone+art&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiX2M7Q8oTOAhWLNxQKHfzLCnQQ6AEIHjAA

https://droneartproject.org/

http://dronecenter.bard.edu/interview-natalie-jeremijenko/

http://www.bbc.com/news/magazine-22997396

http://interaccess.org/exhibition/once-nothing-drone-art-exhibition

https://www.dissentmagazine.org/article/drone-art-astro-noise-laura-poitras

https://honorharger.wordpress.com/2013/04/21/unmanned-aerial-ecologies-proto-drones-airspace-and-canaries-in-the-mine/

 

A Ferdinando Camon il Premio Campiello alla carriera 2016

21 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Istruzione, Formazione

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Angelo Miatello

Camon in studioAllo scrittore padovano il riconoscimento alla carriera, che ritirerà in occasione della finale della 54^ edizione del Premio Campiello. Il Premio Fondazione Il Campiello 2016 è stato assegnato a Ferdinando Camon. Lo scrittore padovano ritirerà il riconoscimento alla carrierain occasione della finale della 54^ edizione del Premio Campiello, in programma sabato 10 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Roberto Zuccato, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, ha dichiarato: “Siamo particolarmente felici e orgogliosi che Ferdinando Camon abbia accettato questo nostro riconoscimento. Vogliamo celebrare uno scrittore veneto e italiano, tra i più tradotti e conosciuti all’estero. Uno scrittore che nei suoi romanzi ha raccontato in modo magistrale, tra gli altri, il tema della crisi: della civiltà contadina e dell’Occidente, dell’esistenza individuale e della famiglia, del terrorismo e dell’immigrazione. Molte di queste sono tematiche quanto mai attuali e possono offrirci chiavi di lettura profonde per comprendere il nostro presente. L’opera letteraria di Camon rappresenta un grande insegnamento sui mutamenti della storia e della società per tutti noi”.
Il Premio Fondazione Il Campiello viene assegnato dal 2010 dall’omonima fondazione ad una insigne personalità della cultura letteraria italiana contemporanea. Prima di Ferdinando Camon, hanno ricevuto il riconoscimento Sebastiano Vassalli (2015), Claudio Magris (2014), Alberto Arbasino (2013), Dacia Maraini (2012), Andrea Camilleri (2011) e Carlo Fruttero (2010).

Ferdinando Camon è nato nel 1935 in un piccolo paese di campagna. Si definisce un «narratore della crisi»: ha raccontato la crisi e la morte della civiltà contadina (nei romanzi: Il quinto stato, La vita eterna, Un altare per la ma­dre – Premio Strega 1978 -, Mai visti sole e luna; e nelle poesie Liberare l’animale e Dal silenzio delle campagne), la crisi che si chiamò terrorismo (Occidente), la perdita di equilibrio dell’“io” che richiede l’intervento della psicanalisi (La malattia chiamata uomo, La donna dei fili, Il canto delle balene), e lo scontro di civiltà, con l’arrivo degli extracomunitari (La Terra è di tutti). Il suo ultimo romanzo è La mia stirpe. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Garzanti e in Francia da Gallimard. Adesso sono disponibili anche in e-book. È tradotto in 25 paesi. Le sue opere sono pubblicate anche in edizione per ciechi, in Italia e in Francia. Il suo sito è www.ferdinandocamon.it

Alessandra Moretti difende la Pedemontana Veneta

21 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Cronaca

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MORETTI (PD): “PEDEMONTANA VENETA È OPERA PUBBLICA STRATEGICA PER IL PAESE”
(Arv) Venezia 19 luglio 2016 – “Della Pedemontana veneta si è già discusso troppo, è ora il momento di completare un’opera che è senza dubbio tra le più importanti per il Paese. Lasciarla incompiuta provocherebbe un danno economico insostenibile e una mancata occasione di sviluppo per tutto il nord est” dice in una nota Alessandra Moretti, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale veneto. “Il Governo ha sempre creduto in questa opera; confido nell’intervento del ministro Delrio – ha concluso la Moretti –  per superare l’impasse, sbloccando un cantiere su cui si sono già investite ingenti risorse”

Le ciclovie VenTo e Sole: da Verona e Firenze e da Torino a Venezia

21 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Anteprima

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La giunta regionale del Veneto, con due provvedimenti proposti dall’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti di concerto con l’assessore al turismo Federico Caner, ha approvato i protocolli di intesa da sottoscrivere con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo e le Regioni territorialmente interessate, per l’avvio della progettazione e la successiva realizzazione delle ciclovie VEnTo e Sole. La Legge di stabilità per il 2016 ha previsto infatti lo stanziamento di specifiche risorse – per gli anni 2016, 2017 e 2018 – per interventi finalizzati allo sviluppo della mobilità ciclistica ed in particolare per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, con priorità per alcuni percorsi tra cui quello da Verona a Firenze (la “Ciclovia del Sole”) e il percorso Torino-Venezia (la ciclovia “VEnTo”). Le risorse per la predisposizione dei progetti di fattibilità saranno assegnate con decreto ministeriale a valere sui 91 milioni di euro stanziati complessivamente per il triennio 2016-2018.  “Il primo passo – fanno rilevare De Berti e Caner- è stata la definizione dei protocolli di intesa tra i soggetti coinvolti. La Regione del Veneto si è confrontata con le altre Regioni e con i Ministeri per mettere a punto gli impegni a carico di ciascun soggetto. Il testo concordato è stato ora approvato dalla giunta regionale e dovrebbe auspicabilmente essere sottoscritto già nelle prossime settimane”.
“È importante sottolineare – aggiungono gli assessori veneti – come l’idea di ciclovia differisca da quella della “normale” pista ciclabile: le ciclovie infatti sono arterie ciclabili di comunicazione a lungo raggio, caratterizzate da grande intermodalità rispetto ad altri mezzi di trasporto quali il trasporto ferroviario e fluviale. Il tutto a favore di un segmento turistico che si caratterizza per i grandi numeri in continua espansione, un notevole indotto e per la sua ecosostenibilità”.

Ciclovia VEnTO
La ciclovia VEnTo costituisce un lungo percorso ciclabile che collega Venezia e Torino che tocca numerose città d’arte, come Mantova e Ferrara, e grandi città come Milano. La ciclovia ha una lunghezza complessiva di 679 km., in buona parte lungo le arginature del Po. Entra in territorio veneto a Polesella per l’ultimo tratto di circa 60 km., attraversa le province di Rovigo e Venezia per arrivare nella citta lagunare dove è previsto il collegamento al tratto litoraneo Pellestrina-Lido.
Si tratta di un progetto sviluppato da Politecnico di Milano per il quale è stata già redatto uno studio di fattibilità (con una stima di costi per complessivi 80 milioni di euro). In parte il percorso è già pedalabile in tutta sicurezza (circa 15% del tracciato, pari a 102 km.) mentre circa un altro 65% è costituito da tratti in cui con pochi interventi ed alcune regolamentazioni potrebbe diventare ciclabile a tutti gli effetti. Il restante 20% (circa 140 km.) richiede invece la realizzazione di una vera e propria infrastruttura ciclabile con una stima di costo di circa 60 milioni di euro.
La ciclabile VEnTo si colloca all’interno della rete ciclabile europea ed in particolare l’itinerario Eurovelo 8–ciclovia Mediterranea da Cadice a Cipro e andrebbe a costituire, una volta completata, una delle ciclovie più lunghe d’Europa.

Ciclovia del Sole
La ciclovia del Sole è un itinerario ciclabile che dal Brennero attraversa da nord a sud l’Italia per terminare in Sicilia a Palermo (con un appendice di attraversamento della regione Sardegna). Il tratto Verona-Firenze, della lunghezza complessiva di circa 350 km., realizza un percorso variegato che collega alcune delle maggiori citta storiche e artistiche italiane (Verona, Mantova, Bologna e Firenze) e attraversa zone di grande interesse sia naturalistico che enogastronomico come il Lago di Garda, il Fiume Mincio, la Pianura emiliana e gli Appennini.
L’opera, il cui costo ad oggi è stimato in circa 14,2 milioni, prevede una prima serie di interventi indispensabili per rendere fruibile ciclisticamente il percorso (circa 2,4 milioni), una seconda serie di interventi di qualificazione del percorso (8,6 milioni) ed infine una serie di interventi di intergrazione del tracciato (3,2 milioni). La ciclovia del Sole si colloca all’interno dell’itinerario Eurovelo 7–ciclovia del Sole da Capo Nord a Malta.

ROBERTO BOLLE AND FRIENDS: Un gran successo all’Arena

21 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Spettacolo

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Si preannunciava una serata dallo straordinario successo e così è stato: oltre 13.000 spettatori hanno gremito l’Arena per una serata attesissima dai fan e dagli appassionati di danza per la quarta edizione dello spettacolo, la terza all’interno del Festival Lirico.

Roberto Bolle and Friends, organizzato dall

Roberto Bolle and Friends Arena di Verona 2016 Atto I Prototype Concept e coreografia: Massimiliano Volpini - Musica originale: Piero Salvatori prodotta da Fausto Dasè Co-Regia e Visual Effects: Avantgarde Numerique e Xchanges Vfx Design Artista: Roberto Bolle Vertigo Maze Coreografia: Stijn Celis - Musica: Johann Sebastian Bach Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch Il Corsaro - Pas de deux Coreografia: Marius Petipa - Musica: Riccardo Drigo Artisti: Nicoletta Manni, Osiel Gouneo After the rain Coreografia: Christopher Wheeldon - Musica: Arvo Pärt Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding Suite da l’Arlesienne Coreografia: Roland Petit - Musica: Georges Bizet Artisti: Vika Kapitonova, Roberto Bolle Atto II Don Chisciotte - Atto III - Pas de deux Coreografia: Marius Petipa - Musica: Ludwig Minkus Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding Pas de deux da Proust, ou les Intermittences du coeur Coreografia: Roland Petit - Musica: Gabriel Fauré Artisti: Timofej Andrijashenko, Roberto Bolle Diana e Atteone Coreografia: Agrippina Vaganova - Musica: Cesare Pugni; adattamento di Riccardo Drigo Artisti: Sarah Lane, Osiel Gouneo Duet from New Suite Coreografia e luci: William Forsythe - Costumi: William Forsythe, Yumiko Takeshima Musica: Johann Sebastian Bach: "Allemande" dalla Partita No.1 BWV 1002 in si minore (eseguita da Nathan Milstein) Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch Le Grand Pas de Deux Coreografia: Christian Spuck - Musica: Gioachino Rossini Artisti: Vika Kapitonova, Roberto Bolle Artedanza srl

Roberto Bolle and Friends
Arena di Verona 2016

a Fondazione Arena di Verona in coproduzione con Artedanza s.r.l., ha portato sul palcoscenico veronese, accanto all’étoile del Teatro alla Scala e dell’American Ballet Theatre, artisti di calibro internazionale provenienti da prestigiose compagnie europee e americane. Sulle note di un repertorio che ha saputo fondere magistralmente il classico con il contemporaneo, si sono esibiti l’artista russa Anna Tsygankova del Dutch National Ballet di Amsterdam, Christian Bauch ed Elena Vostrotina del Semperoper Ballett Dresden, Matthew Golding dal Royal Ballet di Londra, Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Timofej Andrijashenko, sempre dal Teatro alla Scala di Milano, Osiel Gouneo del Norwegian National Ballet, Sarah Lane dell’American Ballet Theatre e Viktorina Kapitonova, prima ballerina dello Zurich Ballett. Una serata che ha emozionato, appassionato e divertito il pubblico, il quale ha riservato ai propri beniamini applausi a scena aperta e un’accoglienza calorosissima al momento dei saluti.
Paolo Gavazzeni, Direttore Artistico della Fondazione Arena, ha dichiarato: “Roberto Bolle ed Artedanza hanno portato sul nostro palcoscenico la grande danza ed artisti dalle più grandi compagnie del mondo; una serata assolutamente magica per il livello tecnico di tutti gli interpreti, il programma variegato ed il carisma di Roberto Bolle”.
Roberto Bolle ha affermato: “Ballare all’Arena di Verona è sempre un’emozione incredibile. È una dimensione grandiosa e intima allo stesso tempo. Ti sembra di poter percepire ogni singolo spettatore. L’energia dell’Arena si somma alla poesia degli artisti in scena, e crea pura magia. Le emozioni provate ieri sera rimarranno per sempre scolpite nel mio cuore come tra le più belle e forti di tutta la mia carriera”.

Zaia e Maroni implorano l’election day per l’autonomia

21 giovedì Lug 2016

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Angelo Miatello (cronaca)

REFERENDUM AUTONOMIA LETTERA ZAIA E MARONI
Prot. n. 279506/74.00.00.00.00 Venezia, 19.07.2016

Oggetto: Referendum consultivi sull’autonomia delle Regioni Veneto e Lombardia. Richiesta di fissazione
dell’election day.

Preg.mo Signor
Dott. Matteo Renzi
Presidente del Consiglio dei Ministri
PEC: presidente@pec.governo.it
Preg.mo Signor
On. Angelino Alfano
Ministro dell’Interno
PEC: segreteria.ministro@pec.interno.it
e, p.c. Ill.mo Signor
Prof. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica
PEC: protocollo.centrale@pec.quirinale.it
Preg.mo Signor
On. Enrico Costa
Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie
PEC: affariregionali@pec.governo.it
LORO SEDI

Pregiatissimi,
con precedenti note, Regione Lombardia e Regione del Veneto hanno, rispettivamente, avanzato
richiesta di fissazione di un’unica data per lo svolgimento dei referendum consultivi regionali sull’autonomia e
del referendum confermativo di cui all’articolo 138 della Costituzione per l’approvazione della recente
Riforma costituzionale, secondo il principio dell’election day.
La necessità di formalizzare dette richieste è discesa da imprescindibili esigenze di risparmio e di
contenimento della spesa pubblica, che non possono non essere condivise e partecipate da tutti i livelli
istituzionali, oltre che di garantire gli adempimenti previsti dalle disposizioni normative vigenti.
Considerato che il principio di legalità impone il rispetto delle norme attualmente vigenti stabilite
tanto dal Legislatore statale quanto dal Legislatore regionale, riteniamo di dover prendere atto della mancata
disponibilità di Codeste Istituzioni a consentire lo svolgimento abbinato della consultazione referendaria
nazionale e delle consultazioni referendarie regionali in un unico election day, come precedentemente
richiesto, qualora non giunga alcun riscontro in tal senso alla Regione del Veneto e alla Regione Lombardia
entro i primi giorni del mese prossimo.

Con i migliori saluti.
Luca Zaia

Roberto Maroni

Sabato 23 luglio: va in scena Turandot di Giacomo Puccini, dirige Andrea Battistoni

21 giovedì Lug 2016

Posted by artediritto in Spettacolo

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Angelo Miatello

[Posato] Maestro Andrea Battistoni Crediti Obbligatori:  Teatro Regio di Parma

[Posato] Maestro Andrea Battistoni
Crediti Obbligatori: Teatro Regio di Parma

Sabato 23 luglio alle 21.00 debutta sul palcoscenico dell’Arena di Verona Turandot di Giacomo Puccini, quarto titolo in cartellone per il 94° Opera Festival dell’Arena di Verona, in programma per 5 serate fino al 25 agosto.
Regia e scene portano la firma del M° Franco Zeffirelli, i costumi del Premio Oscar Emi Wada; completano la messa in scena le coreografie di Maria Grazia Garofoli e le luci di Paolo Mazzon.
Sul podio il M° Andrea Battistoni; nel ruolo della principessa Turandot vedremo Oksana Dyka (23, 27/7 – 19, 25/8) e Tiziana Caruso (12/8), nell’audace Calaf si avvicenderanno Dario Di Vietri (23, 27/7 – 12/8) e Carlo Ventre (19, 25/8). Il re tartaro Timur avrà la voce di Carlo Cigni, mentre la dolce Liù sarà impersonata da Elena Rossi (23, 27/7 – 12/8) e Donata D’Annunzio Lombardi (19, 25/8). I tre ministri saranno interpretati da Federico Longhi (23, 27/7 – 12/8) e Marcello Rosiello (19, 25/8) per la parte di Ping, Francesco Pittari per quella di Pong e Giorgio Trucco per Pang. L’Imperatore Altoum sarà Cristiano Olivieri, il Mandarino sarà Paolo Battaglia e Il Principe di Persia Michele Salaorni.

Arena di Verona_Gong FotoEnnevi_170Il M° Marco Tonini dirige il Coro di Voci bianche A.d’A.MUS. Impegnati Orchestra, Coro diretto dal M° Vito Lombardi, Corpo di ballo coordinato dal M° Gaetano Petrosino e Tecnici della Fondazione Arena di Verona, insieme ai numerosi mimi e comparse.

Repliche: 27 luglio (ore 21.00) – 12, 19, 25 agosto (ore 20.45)

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