cover romanzo
Siamo al terzo romanzo di Miat. Stavolta è ambientato dentro le mura coinquecentesche di Castelfranco Veneto, nella rigogliosa provincia di Treviso, che vanta di aver dato i natali a Giorgione, Francesco Maria Preti, i Colonna, i Riccati e a tanti garibaldini, partigiani e imprenditori “foresti”. “Le mie mura” è una storia che si intreccia con l’arte, la salvaguardia del patrimonio, la tutela dell’ambiente e l’amore per le donne facili. Molti fatti sono realmente accaduti, altri invece vengono descritti per interposta persona, quasi che fosse una questione di percezione epidermica, come alcuni pensano di possedere. Un incendio furioso ad un deposito di “rifiuti industriali”, una brutta storia di violenza sessuale con obiettivo l’estorsione in denaro, lo smantellamento di certi reparti vitali ospedalieri senza alternative, opere incompiute e tangenti nascoste sotto il letto matrimoniale su cui i carabinieri indagano su mandato del “procuratore della Repubblica”, sono alcune storie che fanno del romanzo una specie di cronaca annunciata, metaforicamente rappresentata dalla copertina: mura degradate dall’incuria del tempo e dell’uomo. Un romanzo diverso dagli altri perchè non c’è un ispettore che deve sciogliere tutti i nodi e scoprire il colpevole ma il lettore che viene a trovarsi in questo ruolo.