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(di Marica Rossi) La mostra di architettura dedicata a Chipperfield a Vicenza in Basilica Palladiana è in perfetta sintonia con la città del Palladio celebrando l’utopia e l’armonia dell’abitare, nel culto dei valori dell’uomo e dell’ambiente. Tra i progetti illustrati di opere disseminate in tutto il pianeta che recano la firma dell’architetto britannico ce n’é uno per il quale assieme ai suoi quattro studi il confronto è avvenuto con un luogo inconsueto: una cava, il mondo sotterraneo. E’ accaduto proprio in territorio vicentino a Zovencedo sui colli berici. Un teatro di pietra scenografico e imponente che s’apre allo sguardo del visitatore come una cattedrale antica. Su laghi d’acqua. Non acqua stagnante ma limpida e rugiadosa perché alimentata dal ruscello che vi scorre accanto. E’ qui che David Chipperfield ha trasformato una cava abbandonata di Pietra di Vicenza in uno spazio per incontri e rappresentazioni grazie alla lungimiranza di Barbara e Deborah Morselletto, titolari dell’omonima azienda di lavorazione di pietre e marmi con sede a Vicenza e proprietarie del sito. In occasione dell’apertura della mostra di cui s’è detto sopra, la magica cavità rupestre è stata sede ambita di due concerti di Michael Nyman che vi ha eseguito (al pianoforte) e diretto (4 quartetti di ottoni ai quattro lati della cavea) sue composizioni ispirate, come lui stesso ha affermato, da “questo luogo quieto con una naturale amplificazione, difficile da trovare altrove”. ”Suonerei sempre qui” ha aggiunto“ perché qui le emozioni non si disperdono!”. La cava è infatti un set naturale. Uno spazio esaltante, che fa galoppare la fantasia ed elevare lo spirito.
Per questo si è provveduto a offrire opportunità di visite guidate di cui le prossime sono il 6 e il 13 luglio. Le visite sono gratuite. Basta prenotarsi il lunedì antecedente la data scelta per la visita telefonando allo 0444 396311 dalle ore 13 alle 15 (il numero è del Giornale di Vicenza, partner dell’iniziativa come Abacoarchitettura cui va il merito dell’intera mostra in Basilica dove si possono ammirare progetti e fasi in corso d’opera dell’istallazione di questo singolare teatro). Il ritrovo (come è stato per le prime visite già effettuate i cui posti- solo trenta per volta- sono andati esauriti in pochi minuti) sarà a Zovencedo alle 17e30 nelle vicinanze della cava denominata Cava Arcari. I partecipanti arriveranno con mezzi propri, muniti di felpa o maglione (la temperatura della cava è di 12 gradi) e scarpe adatte a camminare su sterrato per quindici minuti. A chi prenota la visita e si impegna a venire, sarà chiesto di lasciare nome, cognome, tel, indirizzo mail, recapito e professione. Verrà quindi contattato via e-mail con le indicazioni del punto preciso di ritrovo e del parcheggio. Da aggiungere che nei venerdì di visita della cava, l’apertura della mostra in Basilica sì protrae fino alle 22. Ecco allora che chi vuol completare la visione del tutto ha di che essere ampiamente illuminato. Ci sarà modo così di essere ulteriormente edotti su questo dialogo che si è creato tra l’architettura accidentale della cava e lo spazio formalizzato della scena e delle piattaforme con le sedute per gli spettatori e le aree destinate alle performance e all’ascolto.
Esiste inoltre un film realizzato da Raphael Chipperfield che ritrae il sito prima e dopo l’intervento.